1999


Il costo dei progetti per il Teatro Galli dal 1985

Dal “Concorso di idee” per la ricostruzione del Teatro Galli e la sistemazione di piazza Malatesta del 1985, il gruppo vincitore di architetti, guidato da Adolfo Natalini, ha realizzato sette progetti in 14 anni. La sola progettazione è costata al Comune di Rimini 5 miliardi e 57 milioni di lire ai quali si è aggiunta la “buonuscita” di 605.857 euro. In totale le spese di progettazione per “Natalini e soci” ammontano a 6 miliardi e 250 milioni di lire.

Il costo dei lavori al foyer dal 1997-2001 è stato di 5 miliardi e 340 milioni di lire.

2009: Dopo essere stati liquidati, agli stessi "Natalini e soci" sono affidati i lavori all'avancorpo del Teatro Galli (foyer, scale, sala Ressi, sottotetto). Lo stanziamento previsto per ulteriori lavori al foyer: 5 milioni e 250 mila euro; parcella di 676.531 euro (A.Natalini, M.Bonizzato, M.Federico, G.Franchini, E.Mandelli, F.Natalini) per adeguare la progettazione esecutiva dell’ex foyer.

2004: Ripristino filologico. Lo Stato finanzia con 374.000 euro il “Progetto di restauro e di restituzione integrale, filologica e tipologica, della sala e del palcoscenico del teatro polettiano" della Soprintendenza Regionale per i Beni e le attività culturali dell’Emilia Romagna. Il progetto (Garzillo-Cervellati) è presentato ufficialmente al sindaco Ravaioli e alla cittadinanza il 3 febbraio 2005 e messo a disposizione del Comune.

2007-2008: Primo Progetto dell'Ufficio Tecnico Comunale (costo?). E’ stravolto il piano di ripristino filologico e in particolare la sala polettiana dove sono previsti allargamenti e pilastri in cemento armato. Il piano che prevede anche una torre scenica è ideato dal "Gruppo di progettazione del Comune coordinato dall'ing. M.Totti. Dopo le proteste di Italia Nostra e Rimini città d'arte il progetto è bocciato dalle Soprintedenze.

2009-2010: Secondo Progetto dell'Ufficio Tecnico Comunale (costo?). Ritorna al ripristino filologico della sala del Poletti, ma presenta ancora la torre scenica e gli ambienti sotterranei sotto il palcoscenico. Le Soprintendenze bocciano la torre e prescrivono ulteriori sondaggi archeologici nell'area della platea e del palcoscenico dove i dirigenti dell'Ufficio Tecnico insistono per la realizzazione di due piani sotterranei a 8,5 metri in profondità per complessivi 1.200 metri quadrati.

2010-2011: Terzo progetto dell'Ufficio Tecnico (costo?), messo a bando nel 2011. E' eliminata la torre scenica, permangono gli sbancamenti sotterranei, è previsto, nell'area vincolata di Castelsismondo, un muro sotterraneo di contenimento profondo 8,5 metri, per circa 28 metri di lunghezza e un metro di spessore.


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Rosita Copioli [18.10.1999]

In diretta TV appello per il Galli com'era.

Nell'inaugurazione ufficiale riconoscimenti a Emma Bonino e Rita Levi Montalcini. Medaglia anche a Ballandi.

Una lancia a favore del teatro com’era ovvero alla Poletti, «prototipo di teatro verdiano». L’ha spezzata, ieri mattina, a sorpresa, la poetessa riminese Rosita Copioli, appena premiata al Novelli, nell’ambito delle Giornate del Pio Manzù per la sua attività creativa. Premiato, insieme a lei, un altro riminese (verucchiese): il direttore generale della Rai Tv Pier Luigi Celli per il suo impegno manageriale. Dei quindici premiati, Rosita Copioli è stata l’unica a cui è stato consegnato il microfono per un saluto in diretta televisiva (Raidue) e Rosita Copioli l’ha usato per ringraziare Gerardo Filiberto Dasi, patron del centro Pio Manzù, che il sindaco Ravaioli in apertura, ha definito «una istituzione della città», e per difendere la ricostruzione del Galli secondo il Poletti. E così la poetessa ha dato il via ad una settimana clou nella vita politica riminese perché dedicata a risolvere la questione teatro.

Ieri sera, del resto, il sindaco Ravaioli ha ospitato a casa propria una sorta di vertice per definire la stretta finale alla questione. Che, ridotto all’osso, presenta tre vie d’uscita: ricostruzione del Galli secondo il Poletti, ricostruzione del teatro secondo il progetto Natalini consegnato dalla ex giunta Chicchi all’attuale, recupero del cinema Astoria alla sua originale impostazione di teatro. Poi domani il sindaco si sentirà con il presidente della Rimini Teatro Spa, Fabio Zavatta, Democratico, schierato per il progetto Natalini che lui stesso, con l’ex sindaco Chicchi, ha licenziato nella precedere amministrazione; quindi, mercoledì la riunione dei gruppi di maggioranza.

Come andrà a finire? Nessuno nasconde che la questione teatro (al di là del lavoro del gruppo di consultazione presieduto dall’assessore Pivato dal quale emerge un consenso largamente diffuso per il Poletti) sia essenzialmente politica. Tant’è che i Democratici hanno consegnato una nota al sindaco: o Natalini, magari con variazioni in corso d’opera, o crisi. E ieri anche i Verdi sono usciti allo scoperto: sì al Poletti. Il problema vero però sembra essere un altro e sempre più stringente sulla scorta di pareri legali intanto acquisiti: sulla questione incombe lo spettro della Corte dei Conti. Se la giunta Ravaioli si sbarazza senza validi motivi del progetto Natalini, costato 3,5 miliardi, ed acquisito dalla giunta Chicchi e dal precedente consiglio con una delibera blindata, gli attuali amministratori potrebbero essere chiamati a rispondere di tasca propria. Se così stanno le cose, la scelta del Natalini sarebbe obbligata.

[Il Resto del Carlino, 18.10.1999]

 

 

 

 

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