La guerra e la distruzione

Martedì 28 dicembre 1943 viene effettuato il più devastante bombardamento aereo su Rimini. Le incursioni si ripetono il 29 e 30 dicembre. Il Teatro è colpito. "Alle 11,35 del 28 dicembre '43 il teatro Vittorio Emanuele II veniva quasi completamente distrutto, durante il più terribile dei bombardamenti subiti da Rimini nell'ultima guerra..."[Glauco Cosmi, Articolo su "Rimini 59"]. "L'incursione del 28 dicembre si verificò in due riprese: alle 11,30 e 12,30 ad opera di oltre 100 bombardieri anglo-americani; quello del giorno 29 a quattro riprese tra le ore 12 e le 13,30 ad opera di oltre 30 apparecchi e quella del giorno 30 a una ripresa, circa le ore 14 ad opera di oltre 30 apparecchi. La prima incursione fu effettuata dall'altezza di oltre 6000 metri; la seconda e la terza da circa 3000. Si calcola che nel complesso delle tre giornate siano state sganciate alcune migliaia di bombe dirompenti la maggior parte di grosso calibro nella formazione cosiddetta "a grappoli". L'incursione del 28 dicembre è stata la più grave: addirittura tremenda sia per il numero degli ordigni esplosivi lanciati, che per l'ampiezza della zona colpita e per le devastazioni compiute nell'intero abitato della città. Quelle del 29 e 30 dicembre hanno avuto soprattutto di mira la zone ferroviaria…”  [Il Commissario prefettizio Ugo Ughi, in "Bruno Ghigi, La tragedia della guerra a Rimini, Ghigi editore, Rimini, 1999]. Domenica 2 gennaio 1944 Augusto Campana annotava nel suo diario dopo aver visitato il centro storico di Rimini: “Il Teatro: la parte posteriore è stata centrata esattamente da una bomba che deve essere scoppiata prima di giungere a terra e ha aperto una enorme breccia nel muro posteriore dal tetto fino quasi a terra. La sala del Poletti si vede bene dalla piazza posteriore. Ritornando in seguito ho visto meglio che le bombe sono due: un’altra è caduta sulla sala al centro della curva del ferro di cavallo”.[Augusto Campana, Pietre di Rimini, diario archeologico e artistico riminese dell’anno 1944, a cura di Giovanna Campana, postfazione di Rosita Copioli, Edizioni di storia e letteratura, Roma, (2012)].

 

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Ultima modifica: Venerdì, 30 Maggio 2014 14:40
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