Ottobre 2020: Castel Sismondo opera del Brunelleschi in pericolo! No alla fontana di 1.000 metri quadrati sul fossato!

«Il Ministro della Pubblica Istruzione considerato come sia necessario assicurare la prospettiva della Rocca Malatestiana di Rimini da nuove costruzioni vicine, che potrebbero offenderla […] decreta che nella zona tratteggiata [della mappa allegata] è proibito fare qualsiasi costruzione». Con queste parole il 4 marzo 1915 il Ministro Grippo vincolava l’area del quattrocentesco Castel Sismondo, opera del grande Brunelleschi.

Tale vincolo, rafforzato in seguito con ulteriore Decreto Ministeriale (29 ottobre 1991) riguardante le strutture archeologiche sottostanti, ha salvaguardato per un secolo il castello di Sigismondo Malatesta e l’area del suo fossato interrato, preservandoli da costruzioni e interventi fino al 2017 quando l’amministrazione del sindaco Gnassi, dopo aver meritoriamente liberato piazza Malatesta da mercato ambulante, parcheggio e asfalto ha purtroppo realizzato (col permesso della Soprintendenza di Ravenna) pesanti strutture in cemento armato rivestite di marmo a scimmiottare quelle originali del castello esistenti nel sottosuolo. Il sindaco ha abbandonando inspiegabilmente l’idea, prevista fin dal 1999 dal piano regolatore di Leonardo Benevolo, sostenuta da anni da studiosi e storici (per cui erano previsti anche ingenti finanziamenti regionali) di riportare alla luce il promurale difensivo ed il fossato a scarpata in mattoni del castello liberandolo dai detriti con i quali era stato colmato negli anni ’20 dell’Ottocento.

Nel 2018 l’amministrazione comunale ha deciso di utilizzare le sale del castello per ospitare un museo dedicato a Federico Fellini e ha destinato gli spazi circostanti alla rocca e l’intera piazza Malatesta ad “un museo felliniano all’aperto” dove allestire rievocazioni di set cinematografici.

Oggi stanno terminando nella piazza sondaggi archeologici, propedeutici al “progetto felliniano”, che hanno messo in luce importanti reperti e parti di costruzioni romane e medievali destinati ad essere sepolti per sempre sotto una moderna pavimentazione.

Ma il fatto più grave è che il “progetto felliniano” (finanziato dal Ministero per i beni culturali con ben 12 milioni di euro) prevede, proprio sul fossato del castello, la costruzione di una fontana, ampia circa 1.000 metri quadrati con pompe sotterranee per realizzare “un velo d’acqua” davanti alla facciata del castello, sul quali proiettare brani di film di Fellini.

E’ evidente che un tale intervento danneggerebbe in modo irreparabile le strutture interrate del castello malatestiano che invece dovrebbero essere riportate alla luce come chiedono numerosi studiosi e cittadini.

Che l’autore del castello sia Brunelleschi lo scrive chiaramente Antonio Manetti, biografo, contemporaneo dell’architetto fiorentino: «Edificò uno Castello, fortezza mirabile, al Signor Gismondo di Rimino» e lo prova il Giornale del Provveditore dell’Opera del Duomo di Firenze: «Filippo di ser Brunellesco va al Signore di Rimini, parte di Firenze 28 agosto e torna 22 ottobre 1438» mentre era appena iniziata la costruzione del castello.

Pertanto ci appelliamo al Ministro per i beni culturli Franceschini, al Soprintendente di Ravenna Cozzolino, e a quanti hanno a cuore la storia e i monumenti del nostro Paese perché nel rispetto delle leggi sia fermato lo scempio che minaccia Castel Sismondo opera di Filippo Brunelleschi.

Anche Fellini, ne siamo certi, approverebbe.

Associazione Rimini città d’arte “Renata Tebaldi”

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Ultima modifica: Lunedì, 12 Ottobre 2020 15:54

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