Il sipario storico di Francesco Coghetti: "Cesare al passaggio del Rubicone"

Francesco Coghetti: Sipario storico, "Cesare al passaggio del Rubicone" (1857). Francesco Coghetti: Sipario storico, "Cesare al passaggio del Rubicone" (1857).

Il sipario storico: "Cesare al passaggio del Rubicone" (tempera su tela metri 17,70 x 11,30).

Autore: Francesco Coghetti (Bergamo 1802 - Roma 1875).

Il sipario fu salvato dalle distruzioni della guerra per merito del custode del teatro, Aldo Martinini, che lo trasportò precauzionalmente a San Marino assieme a tre pianoforti a coda e a cinque violini e viole d'autore. Nel dopoguerra è rimasto abbandonato per decenni nel salone del palazzo dell'Arengo, arrotolato ad un cilindro di legno e oggi si trova nei depositi comunali (in via della Gazzella). Nell'aprile del 1995 il sipario è stato svolto dopo 51 anni, ed esaminato ed è parso in discrete condizioni.

Si tratta di un'opera di alto valore artistico e spettacolare: è notte, Cesare, a cavallo, si appresta a dare il comando alle sue truppe di attraversare il Rubicone, entrando così in territorio romano alla testa di un esercito di armati. In cielo appare luminosa la dea Roma, che ricorda al condottiero la gravità del gesto e investe della sua luce uomini e cavalli che rimangono sorpresi e spaventati. Ma Cesare, saldo in sella al suo destriero impennato, è fermo nel suo proposito. Nel 1913 Luigi Torri, sulle pagine della prestigiosa rivista Emporium , passando in rassegna vari sipari storici descriveva quello del Teatro di Rimini "uno dei più pregiati e preziosi (è valutato un milione!) sipari d'Italia". [Emporium. Rivista mensile illustrata d'arte, letteratura, scienza e varietà, vol. XXXVII n° 218, febbraio 1913].

Francesco Coghetti è il pittore più noto della Roma polettiana, come il carrarese Pietro Tenerani (1798 - 1869) è il migliore degli scultori, Luigi Poletti li vuole entrambi per il suo teatro riminese, trasferendo nella città periferica l'atmosfera culturale e il magistero artistico della capitale. Al Coghetti viene allogato il sipario, ma il tema lo sceglie il Poletti, come ci assicura Genesio Morandi, che anche in questo ambito artistico persegue un "pensiero di riforma": "ideando sì che apparisse come un vero quadro di spettacolo esposto agli occhi del pubblico a trattenerlo con grandi sensazioni prima dello spettacolo della scena".

Il tema è l'apparizione di Roma a Giulio Cesare nell'atto di passare il confine del fiume Rubicone tratto dalla Farsalia di Lucano: "Giunto del piccol Rubicone all'onde luminoso e gigante ecco d'innanzi stargli un fantasma, a cui cresceva il bujo della notte chiarezza. Era di Roma la veneranda immagine atteggiata di lacrime e di duolo…" (I, 290 e ss.).

Francesco Coghetti subito dopo l'inaugurazione del Teatro di Rimini (l'11 luglio 1857) fu incaricato (il 28 luglio) di dipingere il sipario del teatro Nuovo di Spoleto (messo in opera nell'agosto del 1861) dove raffigurò "Annibale sconfitto sotto le mura di Spoleto" scena di battaglia altrettanto spettacolare che rappresenta nella piana dominata dalle possenti mura spoletine, un grandioso scontro di cavalleria, dove non mancano destrieri al galoppo e truppe su elefanti. Il sipario è ancora utilizzato.

Giovanni Rimondini

Attilio Giovagnoli

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Ultima modifica: Giovedì, 25 Settembre 2014 10:22

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